A pochi giorni dalle festività natalizie, l’antica pizzeria da Michele ha scelto di donare duemila pizze surgelate, di produzione propria, ad associazioni del territorio partenopeo. Per evitare assembramenti e nel rispetto delle norme anti-Covid, saranno proprio i rappresentanti di queste associazioni a consegnare le pizze a famiglie indigenti.
L’iniziativa è stata coadiuvata da Luca Napoleone, blogger e organizzatore di viaggi, attivo nel sociale, che ha coinvolto le associazioni, chiamandole all’appello in una gara di solidarietà.
“La pizza è gioia, è un bene di conforto, e noi abbiamo deciso di condividerla con tante famiglie che, ora più che mai, ne hanno necessità – spiega Sergio Condurro, amministratore de l’antica pizzeria da Michele -. In questo momento complesso, continuiamo a tenere la pizzeria aperta e lo facciamo per il nostro staff e per i clienti che ci sostengono con tantissimo affetto”.
“Coniugare la tradizione con le novità è sempre stato il nostro obiettivo, soprattutto dalla nascita della Michele in the world – spiega Alessandro Condurro, amministratore della MITW. – Questo periodo ci ha fatto riflettere e abbiamo iniziato a sperimentare il frozen con Antonio Falco, pizzaiolo di riferimento de l’antica pizzeria da Michele in the world. A detta di molti, l’esperimento è andato a buon fine: un risultato non scontato che ci ha permesso di realizzare questa iniziativa benefica, arrivando nelle case di molte famiglie, in tutta la città di Napoli”.
“Quello che stiamo vivendo è un Natale particolare e, proprio per questa ragione, è ancora più importante stare vicini a chi ne ha bisogno – conclude Daniela Condurro, amministratrice de l’antica pizzeria da Michele in the world-. La società di San Vincenzo De Paoli, Il Millepiedi Societá Cooperativa Sociale Onlus, l’ Associazione Gocce di Rugiada, l’Associazione Corazòn Latino, l’Associazione Report, la Parrocchia del Buon Cammino, il Dopoperilsociale, la Cooperativa Sociale Onlus Bambú sono solo alcune delle associazioni ed enti che hanno risposto alla nostra chiamata e che ringraziamo dal profondo del cuore”.